Approdi (dal 2013)

Dal 2013 la nostra programmazione annuale è stata fortemente caratterizzata dal progetto di arte e comunità Approdi (ottobre-dicembre), cucito addosso al quartiere Sant’Elia di Cagliari, un posto segnato da gravi problemi sociali, che vive ai margini della legalità e immerso nel degrado urbanistico non ancora risolto, nonostante sia fortemente caratterizzato dal paesaggio circostante col suo bellissimo lungomare.

 

Approdi – Festa d’Arte e Comunità è un percorso che parte quindi da un luogo da sempre posto ai margini, il quartiere Sant’Elia, per interrogarlo nelle sue specificità ed esigenze. Parte dalle persone, con le persone prosegue e tra esse vuole restare, come stimolo per migliorarne la qualità della vita nel contatto e nel confronto con realtà culturali diverse, valorizzando il senso pieno della parola “comunità”. Il bagaglio è quello dell’arte, intesa come processo e partecipazione, lavoro creativo e riflessione a cui tutti possono contribuire. Per questo, più che un festival, è un evento inclusivo e partecipativo, una vera e propria Festa. I temi:

L’arte in carcere: un ponte tra dento e fuori, attività rivolte ai detenuti in detenzione esterna in collaborazione con il Ministero di Grazie e Giustizia, i cui assistenti sociali sono in constante contatto con il quartiere Sant’Elia che soffre d fenomeni d’illegalità.

InDifferenze: laboratori e performance di danza interdisciplinare rivolti con particolare attenzione alle persone con disabilità. In collaborazione con la compagnia inglese di artisti disabili del Sign Dance Collective, e altri organismi che lavorano contro le barriere delle differenze, in collaborazione con la Commissione delle Pari Opportunità del Comune di Cagliari. Arte e Sport: azioni che intrecciano i linguaggi del corpo nell’arte e nello sport, con le associazioni sportive del quartiere. Per il 2016 continuano le collaborazioni con i gruppi del parkour (l’arte dello spostamento, nata nelle periferie parigine negli anni ’90), della arrampicata e della vela, con la preziosa collaborazione con lo Yacht Club di Cagliari che ha dedicato la regata regionale della fine di Ottobre a questo progetto, chiamandola Approdi.

 

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Programma Approdi 2016 - Festa di Arte e Comunità.

25 ottobre, ore 20.00

26 ottobre, ore 8.30 e 10.30 (matinèe per scuole superiori)
Teatro Massimo, Cagliari

27 ottobre, ore 10.00 (matinèe per scuole superiori)
Auditorium provinciale, Sassari

Comuni Marziani. Ovvero dell’omosessualità e dell’affettività (modulo La Scuola CreAttiva)
Spettacolo di Teatro-Danza di Stefano Botti e Aldo Torta con S. Botti, F. Cinalli, R. Maffiotti, F. Brizzolara, A. Torta, E. Valente. musiche P. De Santis – Luci C. Perria, della Compagnia Tecnologia Filosofica (Torino), partner del progetto triennale Silence in the dance Landscape, selezionato dal MIBACT per le azioni trasversali, danza e inclusione sociale, di cui Carovana SMI è capofila.
con il patrocinio dell’UNAR (Ministero Pari Opportunità) e di Amnesty International Italia, in collaborazione con ARC e Agedo Cagliari e il Teatro Massimo. Le repliche del 26 e del 27 ottobre sono rivolte agli studenti, professori e genitori delle scuole superiori
Con il progetto COMUNI MARZIANI, si intende proporre agli allievi degli istituti medi-superiori un percorso tematico di approfondimento sul tema dell’omosessualità, dell’identità sessuale e dell’affettività.

 

28 ottobre, ore 9.30-13.00
Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Lazzaretto, Cagliari

Gestire la Salute e la Sicurezza con una forza lavoro che invecchia
Seminario a cura dell’associazione di promozione sociale Il Volo.
Iniziativa nell’ambito della campagna europea 2016 -2017 per la salute e la sicurezza sul tema dell’invecchiamento attivo. Integrazione di esperienze e intelligenze che possono ancora essere utili in una prospettiva di scambio di conoscenze tra generazioni.
Intermezzi performativi a cura di Mauro Usala

 

29 ottobre – 1 novembre
Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Lazzaretto, Cagliari
A letter from afar a cura di Zoe Partington (modulo del progetto Chartage).
Workshop con il Sign Dance Collective International, direzione artistica di Davie Bower and Isolte Avila (partner progetto di rete Silence in the Dance Landscape). Ricerca applicata sul tema dell“accessibilità linguistica ei social media”. Un progetto per facilitare la comunicazione tra persone diverse, anche disabili, sui temi del progetto Chartage, regia Ornella D’Agostino.

 

2-4 novembre, ore 16.00-19.00
Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Lazzaretto, Cagliari
Tenue_Radiodramma tattile di FOSCA (partner progetto di rete Silence in the Dance Landscape)
Laboratorio rivolto a persone non vedenti di teatro fisico e vocale a cura di Cristina Abati (compagnia Fosca)

5 novembre ore 19.00
Lazzaretto, Cagliari
18 novembre, ore 18.00
differita radio, RadioX, FM 96.8
Tenue_Radiodramma tattile ideazione Fosca
Spettacolo a cura di Fosca, presentato in prima internazionale a Firenze il 7 Novembre 2015; si assiste all’esecuzione di un lavoro acustico, in forma di radiodramma, fruibile dal vivo e in differita radiofonica. Gli esecutori sono persone non vedenti che prestano agli astanti la loro particolare e fine percezione del suono, elemento di importanza vitale e attenzione privilegiata. Gli spettatori sono fisicamente presenti in sala oppure raggiunti dalla radio nelle loro abitazioni o in altri luoghi. La parola si mescola nella partitura sonora, nei margini tra la narrazione e la composizione musicale. Il gesto vocale si genera dalla tattilità degli oggetti utilizzati e dalla stessa lettura del copione in Braille. La luce permette di osservare in maniera intermittente l’esecuzione, oscillando tra ascolto e visione, con una sua parallela drammaturgia. Il lavoro è la risultante di un periodo di indagine in forma di laboratorio, con costruzione collettiva dell’opera. Il testo è una riscrittura originale di materiale poetico, dove la parola si fa senso, significato, ma anche solo paesaggio sonoro. Il percorso di lavoro si ispira a esperienze precedenti di Fosca sulla forma del radiodramma (Forever 2009, Mamie Ouate 2012) e degli stessi ideatori in interventi artistici con persone non vedenti presso l’Istituto dei Ciechi di Firenze e per l’Accademia sull’arte del Gesto.

regia Caterina Poggesi e Cesare Torricelli; cura Cristina Abati; testo Elisa Biagini; soundscape Spartaco Cortesi;
progettazione luci Marco Santambrogio; tecnica e allestimento Eva Sgrò; assistente al progetto Claudia Campolmi;
con Vanessa Cascio, Jessica Doccioli e Filippa Tolaro; voci off Luca Angelina, Gabriele Battaglia, Francesca D’Alò e Massimiliano Matteoni
produzione Fosca 2015 con il contributo di MIBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Toscana, residenza presso Kinkaleri/Spazio K_spazio di residenza regionale; in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (FI), Stamperia Braille Firenze, Tempo Reale, Controradio, Il Vivaio del Malcantone_centro di ricerca e pratica culturale.

 

2-19 novembre
Centro Comunale d’Arte e Cultura Lazzaretto, Cagliari
Giro di Stile. Scambio d’abito al femminile
Progetto di arte partecipata a cura di FOSCA, volto alla produzione di un evento performativo dedicato a donne di tutte le età, sui temi del consumo e della cura del sé, in forma di baratto.
Grazie a piccole e conviviali esperienze che portano alla consapevolezza del proprio essere e della propria identità, le partecipanti si troveranno a condividere una ludica e rituale occasione di riflessione su se stesse. L’iniziativa è rivolta a donne di tutte le età, appassionate di moda e alla ricerca di un’esperienza unica, con particolare attenzione alle modalità di reperimento delle partecipanti, principalmente attraverso il passaparola.

 

2-18 novembre
Percorsi laboratoriali per la realizzazione dell’evento “Giro di Stile. Scambio d’abito al femminile” a cura di Maura Pieri, Cristina Abati, Eva Sgrò
Per tutto il mese di novembre sarà possibile donare gli abiti, questa donazione darà accesso all’evento e allo scambio.
Il progetto si realizza in collaborazione con l’associazione culturale “Sant’Elia Viva”.

19 novembre, ore 16-20
Evento finale
Lo spazio sarà animato con performer, musicisti e comparse che accompagneranno le partecipanti in ogni fase dell’evento.
All’entrata verrà consegnato il pacchetto accoglienza che conterrà i bottoni colorati per lo scambio di abiti e il passaporto di stile che verrà compilato grazie alle consulenze (minimo 3) a cui si avrà accesso nel corso della giornata. Trucco e parrucco, fattucchierie varie, consulenze di immagine e di cura di se accompagneranno le partecipanti al momento dello scambio finale, guidate da un personal shopper in un vorticoso giro di stile.

 

6 novembre, ore 10.00-13.00
Piazza antistante il Lazaretto, Cagliari
L’Imbuteatro di Cinzia Morandi /Swiss project
da un’idea di: Cinzia Morandi; con: Cinzia Morandi, Viviana Gysin; scenografia: Roberta Dori Puddu; produzione: Cinzia Morandi in collaborazione con il Teatro Pan. Spettacolo di site specific. Un progetto con la rete Finestate Festival
«Quando fermo le persone mi dicono che non hanno tempo, le convinco dicendo loro che dura un solo minuto, si arrendono, con gli occhi chiusi e le orecchie spalancate ascoltano, il loro viso si trasforma e poi chiedono: “me ne raccontate un’altra?” Allora mi dico che la sete di poesia c’è.» L’IMBUTEATRO è una performance di narrazione orale per un solo spettatore della durata massima di due minuti. Le due attrici incantano per un momento lo spettatore prescelto narrando piccole storie arricchite da un sorprendente universo sonoro. L’Imbutofono è uno strumento realizzato con imbuti collegati tra di loro da tubi flessibili. L’ascoltatore applica gli imbuti alle orecchie; l’altra estremità dei tubi farà da microfono per le narratrici. L’evento è stato pensato soprattutto per spazi esterni e per situazioni quali festival e simili. Lo spettatore può scegliere la storia che vuole ascoltare da un mazzo di carte.

 

11 novembre, ore 22.00
Grottoni Galleria d’Arte Comunale, Giardini Pubblici,
Santeros. Musica e religione nella cultura afrocubana.
Concerto dell’Ensemble Omo Abbilona (Alain Medina, Daylon Gordon, Alberto Elejalde, Yester Anaya, tamburi batá e voce) con la partecipazione dei danzatori Ulises Mora e Irma Castillo (Timbalaye)
L’evento, curato da Marco Lutzu, etnomusicologo presso l’Università di Cagliari, è organizzato in collaborazione con l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, con l’Associazione Timbalaye di Roma, l’Associazione Spaziomusica e l’Associazione Carovana SMI di Cagliari .
L’ensemble Omo Abbilona è formato da quattro giovani suonatori di tamburi batá provenienti da L’Avana. Il nome del gruppo, che può essere tradotto come “figli dei cammini aperti”, è in lingua lucumì, parlata dagli schiavi di origine yoruba deportati a Cuba e poi divenuta la lingua liturgica della Santería, la più importante tra le religioni sincretiche afrocubane.
I batá sono tre tamburi di diverse dimensioni con doppia pelle e fusto a clessidra. Ritenuti strumenti sacri, sono considerati la personificazione di Añá, divinità a cui ogni tamborero deve consacrarsi. Solo alla casta degli Omo Añá (i figli di Añá) è consentito suonare i batá in occasione del toque de santo, la cerimonia in cui il ritmo incalzante dei tamburi, i canti responsoriali e la danza favoriscono il raggiungimento della trance, che i credenti interpretano come la discesa sulla terra degli orichas, le divinità che popolano il pantheon della Santería.

 

12 novembre
Grottoni Galleria d’Arte Comunale, Giardini Pubblici
Rites
Seminario a cura di Ornella D’agostino (danza), Marco Lutzu (ricerca etnonomusicologica) e Fabrizio Casti (musica), con l’Ensemble Omo Abbilona (Alain Medina, Daylon Gordon, Alberto Elejalde, Yester Anaya, tamburi batá e voce) il Modular Quartet (Francesco Ciminiello, Marco Caredda e Andrea Desogus, percussioni) e i danzatori Isolte Avila, Francesca Cinalli, Michela Laconi, Peter Ositadinma Ani

 

13 novembre, ore 18.00 e ore 19.00 (2 performance con prenotazione carovana.smi@gmail.com o con sms o WhatsApp cell. 3393537727)
Grottoni Galleria d’Arte Comunale, Giardini Pubblici,
Rites
Installazione performativa a cura di Ornella D’agostino, Marco Lutzu e Fabrizio Casti con l’Ensemble Omo Abbilona, il Modular Quartet e i danzatori Isolte Avila, Francesca Cinalli, Michela Laconi, Peter Ositadinma Ani (Produzione 2016 Spaziomusica e Carovana SMI).
Il dispositivo esperenziale, darà forma ad una installazione performativa aperta al pubblico, immersa nelle opere di Rosanna Rossi nei Grottoni dei Giardini Pubblici di Cagliari, dall’incontro dei canti, dei ritmi, dei movimenti e dei riti della Santeria dell’Enseble Omo Abbilona, con i suoni della musica colta del Modular Ensemble, con i suoni senza mondo della musica elettronica di Spaziomusica, con la presenza dei performer di Carovana SMI che incorporano gli spazi evocativi di mondi paralleli, raramente intersecanti, alla ricerca di spazi rituali condivisi.

 

14-26 novembre
Centro Comunale di Arte e Cultura Il Lazzaretto e Quartiere Sant’Elia
OFFICINA ORSI (CH) > Su l’Umano sentire (Cap.2 Cagliari)
“Disìgiu – Ovvero sul coraggio del desiderare”
Installazione teatrale per video parole azione
Creazione Officina Orsi –CH
Concetto e direzione Rubidori Manshaft,
Collaborazione aristica Paola Tripoli
Testi Roberta Dori Puddu
Produzione: Officina Orsi -CH
Con il sostegno di Pro Helvetia Fondazione Svizzera per la cultura
Città di Lugano, Hernst Göhner Stiftung.
Coproduzioni internazionali: Carovana SMI. Un progetto con la rete Finestate Festival.
Disìgiu – Ovvero sul coraggio del desiderare, progetto di arte partecipata, secondo capitolo del progetto Su l’Umano sentire pensato per Cagliari, parla di noi e dell’energia necessaria all’accadimento.
Il desiderio non ha a che fare con la contemplazione, ma con l’azione, diventa ‘motto dell’animo’’ associato al coraggio della sfida per arrivare alla realizzazione. Le stelle, come metafora dell’orientamento, della rotta. Le scelte di percorsi nuovi. Il viaggio verso l’attuazione della propria ambizione è un viaggio a doppio senso. Un rischio da correre se vogliamo che il desiderio possa realizzarsi.
Giornalmente, se desideriamo, creiamo il rito. E’ un’installazione che si costruisce da un’azione dell’artista che diventa una sorta di enciclopedica di desideri raccolti nelle testimonianze del quartiere Sant’Elia. Raccolta filmata e/o registrata che creerà una “mappatura del desiderare” e del coraggio di esprimerlo in una condizione dove anche il desiderare sembra un lusso. Una raccolta ‘porta a porta’ in una relazione ‘personale’ con gli abitanti. Un atto politico che vede come protagonisti i cittadini, in un dialogo tra luoghi e abitanti di tutta la città.
Sant’Elia fuori da Sant’Elia che testimonia la forza e la speranza insita nel desiderare. Un dialogo che unifica e rende tutti uguali. Fatto di sguardi e respiri, una vicinanza tra abitanti della stessa città che non sanno comunicare se non per parole filtrate da altri. La raccolta di audio e video proiettati sui palazzi storici della Cagliari distante da Sant’Elia, comunicherà i desideri degli abitanti, per ritrovare una comunione con altri luoghi e capirne l’uguaglianza o diversità. Desideri di lavoro, di salute, d’amore, di una casa, di denaro, di oggetti, il desiderare il ritorno di una persona cara. Il valore del desiderio è nell’attesa, perchè la vera soddisfazione non sta nel raggiungimento dell’oggetto del desiderio, ma nel desiderio stesso: in quell’infinito, straziante tempo trascorso nella ricerca della felicità.

 

17 Novembre, ore 16.30-20.00
Teatro Massimo
I bambini pensano grande, per una pedagogia capace di ascolto. (modulo La Scuola CreAttiva)
Incontro aperto a tutti con Franco Lorenzoni a cura di Carovana SMI e TutteStorie
Introduce Cinzia Sciò, docente MCE Sardegna
Nel diario di un anno di scuola, in cui ciascun allievo è protagonista di una ricerca comune, si mostra il cuore del dialogo didattico: «provare a dare forma al mondo». E una proposta pedagogica nuova, evidentemente capace di cercare un senso all’esistere e al far esperienza, diventa anche un avvincente racconto antropologico. “Ho desiderato raccontare un anno di vita di una quinta elementare del piccolo paese umbro dove insegno da molti anni perché ascoltando nascere giorno dopo giorno parole ed emozioni, ragionamenti, ipotesi e domande, che emergevano dalle voci delle bambine e dei bambini con cui ho lavorato per cinque anni, ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a scoperte preziose, che ci aiutano ad andare verso la sostanza delle cose e verso l’origine più remota del nostro pensare il mondo”. (Franco Lorenzoni)
Nei dialoghi degli scolari su argomenti di un programma svolto ponendo questioni e lasciando elaborare soluzioni, intorno a temi che riguardano matematica, scienze, arte e storia, si ha l’impressione di ripercorrere l’evolversi della cultura umana. Si prova la meraviglia del nascere di un pensiero. Così questo libro, che contiene indicazioni concrete per un insegnamento innovativo, non è un burocratico manuale di didattica che si aggiunga a una fila troppo lunga. All’opposto ogni pagina trabocca di spontanea poesia, pur non indugiando in un’estetica compiaciuta del mondo incantato dell’infanzia. Nel diario di un anno di scuola, in cui ciascun allievo è protagonista di una ricerca comune, si mostra il cuore del dialogo didattico: “provare a dare forma al mondo”. È una proposta pedagogica nuova, evidentemente capace di cercare un senso all’esistere e al far esperienza, diventa anche un racconto antropologico. Durante l’incontro, attività del modulo La Scuola CreAttiva, di Approdi verrà proiettato un estratto del documentario “Elementare”. Incontro rivolto ai docenti di ogni ordine e grado, bibliotecari, operatori culturali, educatori e artisti. A fine incontro verrà rilasciato l’attestato di formazione del M.I.U.R.
Per questo invitiamo i docenti a prenotare l’incontro, indicando nome e cognome, scuola di provenienza, tel. e mail.
Info e prenotazioni: formazionetuttestorie@gmail.com 070659290. La partecipazione è gratuita.
Franco Lorenzoni è maestro elementare, attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa. Ha fondato in Umbria, ad Amelia, la Casa-laboratorio di Cenci, un luogo di ricerca educativa ed artistica che si occupa di tematiche ecologiche, interculturali e di inclusione. L’ultimo suo libro è “I bambini pensano grande” (Sellerio).
Cenci Casa Lab è uno dei partner della rete internazionale Silence in the Dance Landscape, sostenuta dal MIBACT sull’asse promozione danza e coesione sociale, di cui Carovana SMI è capofila con Tecnologia Filosofica (Torino), Fosca (Firenze), Sign Dance Collective (Inghilterra), Festival Art Kontact (Albania), Escola Municipal de Dansa di Celrà (Catalogna)

 

20 Novembre, ore 20.00
Centro Comunale di Arte e Cultura Il Lazzaretto, Cagliari
Tutorial # Alieno nr 1 di e con Glen Çaçi
Tutorial è un karaoke danzante aperto alla partecipazione di tutti. Glen Çaçi ha il ruolo di conduttore e di Maestro di Cerimonie: invita gli spettatori a guardare attentamente una danza dallo schermo scelta tra una selezione di balli tradizionali da diversi paesi del mondo per poi guidarli nella sua esecuzione. Un viaggio nell’identità culturale attraverso la danza come rito collettivo, dove si mettono in luce e si reinventano culture minoritarie ma sempre più presenti.

 

25 novembre, ore 19
Spazi RadioX Social Club, ExMà, Cagliari
I monologhi impossibili scritti da Carlo Antonio Borghi ed interpretati da Monica Trettel
diretta radio e performance dal vivo ospiti di ExtraLIVE, condotto da Sergio Benoni e Andrea Prost
dal progetto Lunàdigas di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler
Carovana SMI presenta il progetto Lunadigàs con I monologhi impossibili – Live, incontro aperto al pubblico con grandi donne del passato, della letteratura, della storia, dei fumetti… nei monologhi scritti da Carlo A. Borghi e interpretati da Monica Trettel ospiti di ExtraLive, condotto da Sergio Benoni e Andrea Prost. I monologhi impossibili – improbabili? – sono assoli di scrittura immaginifica per voce recitante. Ispirati alle celebri Interviste Impossibili, si differenziano per l’assenza dell’interlocutore che intervista.
Lunàdigas, in lingua sarda, sono le pecore che non si riproducono pur essendo fertili. Anche Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, pur essendo donne, sono lunàdigas.

 

26 Novembre – ore 16.00-20.00
Centro Comunale di Arte e Cultura Il Lazzaretto

Disigiu. (de-siderio). Porta il tuo desiderio e lo faremo volare!
Rito collettivo al Lazzaretto per celebrare i desideri raccolti nel quartiere di Sant’Elia
e invitarvi ad esprimerne altri e regalarli al cielo
Ovvero sul coraggio del desiderare. Concetto e direzione Rubidori Manshaft
Installazione teatrale per video parole azione. OFFICINA ORSI (CH) > Su l’Umano sentire (Cap.2 Cagliari)
Disìgiu verso il cielo: La connessione dell’uomo-radice e della forza aerea che porta altrove il pensiero/azione. Alla fine dei giorni d’istallazione i desideri raccolti nei video/audio, e i nuovi desideri, saranno protagonisti di un rito collettivo: la celebrazione del rito del desiderio. Si raccoglieranno i desideri dei partecipanti e degli spettatori ed inseriti poi in palloncini biodegradabili verranno lasciati al cielo. In altri luoghi, dove cadranno, verranno poi raccolti e chi leggerà il messaggio sarà invitato a comunicare con noi e a connettersi nella ricerca universale della felicità.

 

28 novembre – 31 dicembre
Quartiere Sant’Elia
Sant’Elia si fa bella! (modulo de La Scuola CreAttiva)
Un progetto di Carovana SMI, in collaborazione con un ampio partenariato, che propone azioni artistiche “socialmente utili” per lo sviluppo di una cittadinanza creAttiva e consapevole e per favorire la cura dei luoghi e delle persone. Gli assi portanti di questa proposta sono la ricerca della saggezza corporea e il rispetto per l’ambiente, attraverso la pratica interdisciplinare artistica e sportiva, per elaborare nuove visioni di coesione sociale ed espressione individuale. Un progetto fondato su pratiche di arte partecipata, dove i destinatari non sono interlocutori passivi ma protagonisti dei processi di trasformazione.
Il titolo di questa azione fa volutamente riferimento al progetto promosso dalla Giunta Regionale sarda nel 2006 “Sardegna Fatti Bella”, un intervento rivolto al miglioramento delle condizioni ambientali del territorio e a favorire l’occupazione delle fasce escluse dal mercato del lavoro, valido ancora oggi nelle sue linee guida.
I partner del progetto: Cooperativa Sant’Elia 2003 – affidatario della gestione del Centro d’Arte e Cultura il Lazzaretto; Associazione Sant’Elia Viva – composta da diverse donne del quartiere; il progetto di formazione, per lo sviluppo di nuove imprese turistico-culturali del Comune di Cagliari I like Borgo Sant’Elia; Associazione Mediterranea – rivista on line di cultura Mediterranea; L’Accademia d’Arte Santa Caterina – programma di formazione al Lazzaretto; la Compagnia di Torino Senza Confini di Pelle – progetto Selfie MySelefieCagliari, il Liceo Artistico di Cagliari Foiso Fois – programma alternanza scuola lavoro

Gli eventi messi in campo:

• Azioni di mappatura dei luoghi “brutti” e “belli” del quartiere. Si coinvolgeranno gli abitanti di Sant’Elia e i partner per favorire la pulizia e smaltimento creativo dei rifiuti e la valorizzazione della bellezza dei luoghi e dei corpi e che li abitano. Il percorso comprende anche attività che favoriscano l’immersione nella natura, fonte di energia e di cura, per la formazione di sensibilità rispettose dell’ambiente e della persona. Gli spazi del quartiere, ripuliti, potrebbero diventare palcoscenico per attività sportive, di performance, di gioco, d’incontro tra i partecipanti al progetto, gli abitanti e le istituzioni.
• Lavorare concretamente e simbolicamente sui temi della pulizia, smaltimento creativo ed emotivo dei rifiuti. Il lavoro potrebbe rappresentare l’occasione per rielaborare ferite esistenziali che possono determinare fenomeni di ristagno energetico, sensi di colpa, perdita di dignità. Il lavoro è finalizzato a realizzare il desiderio di un futuro migliore.
• Realizzazione di video, reportage fotografico, scrittura creativa, mappe grafiche e di arti figurative. Sant’Elia si fa bella comprende anche il laboratorio di ricercAzione condotto da Alessandro Melis: “Liberi prigionieri” che utilizza un ossimoro per identificare l’esplorazione creativa di un territorio tematico, quello delle libertà, estremamente vasto e articolato, dove ognuno di noi può essere prigioniero della sua visione e delle sue scelte esistenziali, oltre che ferito da oggettive cause di abuso e ingiustizia sociale, che se rielaborate potrebbero aprire nuovi spazi di libertà nella piena accettazione del proprio se ed espansione dei talenti.
Il processo stimola la gestione di spazi sociali condivisi e l’emersione di singole biografie. L’obbiettivo è quello di sviluppare l’acquisizione di consapevolezza tra mondo interno ed esterno, nell’ambito di un lavoro creativo di gruppo, che può a volte generare nuove visioni e modelli di gestione degli spazi. Si articola Il lavoro/gioco di ri-attraversamento di spazi – sia del quartiere sia del paesaggio circostante; luoghi del quotidiano, vissuti o dimenticati; attraverso pratiche come il parkour, la ricerca e il recupero di materiali di riciclo e di altre discipline artistiche si può rigenerare la relazione col proprio habitus/habitat, sentendosi accolto e a proprio agio.
• La riscrittura di storie e biografie, ossia la pratica di linguaggi performativi interdisciplinari e delle arti visive, dove ognuno dei partecipanti sceglie quali territori del suo vissuto o del suo abitare, riattraversare e ricostruire in un continuo gioco tra realtà/immaginario, pensiero/azione, fisica e/o mentale, per arrivare, senza costrizioni, alla produzione di opere o lavori da condividere col pubblico. I luoghi di lavoro saranno: Il Lazzaretto, il quartiere e i paesaggi di Sant’Elia, il Lungomare di Cagliari.

 

25 ottobre / 31 dicembre
Centro Comunale di Arte e Cultura Il Lazzaretto, Cagliari
Navigare i Confini (modulo La Scuola CreAttiva Creative Akademy)
Un progetto dedicato ai migranti della conoscenza, articolato in diversi moduli
Ear2Memory: azioni di promozione delle lingue con l’utilizzo di innovative app per cellulari e tablet a cura di Bernd Sebastian Kamps
(E2M) è un’applicazione gratuita concepito e realizzato dai fratelli Bernd Sebastian e Stephan Kamps, per smartphone per imparare tutte le lingue del mondo. E2M vi permetterà, entro quattro mesi, a distinguere e capire, parola per parola, un audio in lingua straniera da 45 a 60 minuti (in questo modo ‘conquistando un’isola di comprensione totale’).
Altre attività laboratoriali di teatro, scrittura creativa e nuove tecnologi: creazione di un pacchetto multimediale da utilizzare con la app Ear2Memory con testi originali creati dai migranti in Sardegna
Jam session sulla musica e la danza africana. con Peter Ositadinma Ani, Destiny Emmanuel Siwewku, Amadou Saho, Modou Lobba, Saikou Jallow, Amadou Amoah Issaka, Isolte Avila, David Bower, Godstime Mathiew e altri giovani artisti del territorio
direzione artistica Ornella D’Agostino con musicisti ospiti
A letter from afar a cura di Zoe Partington (modulo del progetto Chartage).
Workshop con il Sign Dance Collective International, direzione artistica di Davie Bower and Isolte Avila (partner progetto di rete Silence in the Dance Landscape). Ricerca applicata sul tema dell“accessibilità linguistica ei social media”. Un progetto per facilitare la comunicazione tra persone diverse, anche disabili, sui temi del progetto Chartage, regia Ornella D’Agostino.
Lo stato dell’arte per l’accoglienza dei migranti in Sardegna: esperienze, riflessioni ed informazioni utili a costruire una prospettiva sostenibile a lungo termine dell’ospitalità, dell’interazione interculturale
Ciclo d’incontri in collaborazione con lo SPRAR, avvocati, Presidenza della Regione Sardegna, organismi d’accoglienza, di promozione sociale, operatori artistico culturali

Sport oltre i Confini:
Campagna di sensibilizzazione contro la paura dello straniero: realizzazione di spot audio, video e scrittura multimediale per superare i pregiudizi, l’avversione e la paura di chi non si conosce

Lavare stanca. Trattamenti esperenziali e performativi a domicilio e installazione interattiva performativa al Lazzaretto.
Idea e regia di Ornella D’Agostino, con Francesca Cinalli e Paolo De Santis – Tecnologia Filosofica
Progetto triennale (2015-2017) di Carovana SMI nell’ambito del progetto di rete Silence in the Dance Landscape, sostenuto dal MIBACT per le azioni trasversali -promozione danza ed inclusione sociale.
Un dispositivo performativo ed esperienziale che invita i partecipanti ad indagare la malattia cronica del nostro tempo: la stanchezza.
Quella stanchezza profonda che genera immobilismo, distanza dal corpo e dall’acqua.
O quella sana stanchezza che rigenera, rilassati dall’ansia di “prestazione”, immersi nel sogno e nel tempo sospeso dall’attivismo!
Giocheremo a “lavare” la stanchezza, ispirandoci ad alcune tradizioni popolari e olistiche di cura di diverse culture, con la libertà di inventarne delle nuove che ci traghettino verso la sponda del desiderio. Ci ispiriamo liberamente agli scritti di Byung – Cul Han, Peter Handke e Cesare Pavese. Il progetto coinvolge anche alcuni partecipanti del programma Navigare i Confini, dedicato ai migranti e si realizza in collaborazione con il Sign Dance Collective

La Scuola CreAttiva, nel 2016 coinvolge gli studenti delle scuole superiori di Cagliari e Sassari, il 24-27 ottobre, per il progetto Comuni Marziani. Ovvero dell’omossessualità e affettività di Tecnologia Filosofica di Torino, e bambini, insegnanti e operatori di diversa provenienza nell’incontro, in collaborazione con TutteStorie, I bambini pensano in grande con Franco Lorenzoni, al Lazzaretto Cagliari il 17 novembre, progetto Disigiu, Sant’Elia si fà bella e Navigare i Confini
Creative Akademy nel 2016 riunisce le associazioni Spaziomusica e Carovana SMI, membri della rete 10Nodi, nel progetto Santeros, coinvolgendo artisti del territorio e di provenienza internazionale in processi di ricerca interdisciplinare ed interculturale che indaga il rito, dla trance ed improvvisazione nelle culture contemporanee e tradizionali. Altre attività di Creative Akademy sono le azioni del progetto Navigare i Confini tra diversi linguaggi, per favorire l’attraversamento di linguaggi diversi: Ear2Memory, le Jam session sulla musica e la danza africana, A letter from afar per l’accessibilità ai linguaggi con i digital social media e nuove tecnologie, rivolte anche per persone disabili. Questo modulo ha lo scopo di strutturare percorsi di professionalizzazione degli artisti e dei migranti. Comprende anche i moduli Navigare i Confini, Sant’Elia si fa bella e Tutoral

direzione artistica: Ornella D’Agostino
ricerca sociale e pubbliche relazioni: Alessandro Melis
segreteria organizzativa: Anna Maria Angelini
ufficio stampa: Sabrina Zedda
comunicazione web e social media: Gianmarco Murru, Raimondo Caddeo,
grafica: Serge Salis
documentazione: Destiny Emmanuel Siwewku (fotografie e video), Amadou Saho (scrittura)
coordinamento Navigare i Confini: Peter Ositadinma Ani
allestimenti Tecnici: Echosound
tirocinanti I like borgo Sant’Elia: Gianfranco Berretta, Rosi Fadda, Daniela Sulis
Carovana SMI, dalla sua fondazione nel 1994, traccia percorsi di ricerca e produzione artistica interdisciplinare per promuovere il dialogo tra culture diverse e l’arte come volano di cura della persona, di trasformazione e coesione sociale. Agisce, attraverso le reti di cooperazione internazionale dalla Sardegna in ambito internazionale e Mediterraneo. Dagli anni ’90 collabora con Università del Paris 8 in Francia, il Dipartimento di Scienze Sociali di Lecce, il Dartington College of Art in Inghilterra, indagando i fenomeni di trance e degli stati extra-ordinari in diverse culture tradizionali e contemporanee, con la preziosa guida degli antropologi George Lapassade (un massimo esperto, ormai deceduto, dei riti di trance, della RicercAzione, e dei movimenti giovanili come l’Hip hop), Piero Fumarola, Remi Hess…Molte delle produzioni artistiche di Carovana, con la direzione artistica di Ornella D’Agostino e la ricerca sociale di Alessandro Melis, sono dispositivi performativi che divulgano i risultati della ricerca intrapresa, come un archivio performativo che combina danza, musica, documenti audiovisivo derivanti dalla ricerca sul campo. Mare di Danza, Mescolanze. Hip ho e altro, Inutili Belati, Approdi e Navigare i Confini sono i progetti che collegano gli artisti di provenienza internazionale con cui Carovana collabora e comunità di immigrati e migranti in Sardegna. Per il progetto Santeros, Carovana SMI invita danzatori con portati culturali ed artistici eterogenei, ma sensibili alla specificità del progetto: l’artista cubana Isolte Avila del Sign Dance Collective (Inghilterra), Francesca Cinalli (Tecnologia Filosofica, Torino), Peter Ositadinma Ani, danzatore nigeriano del progetto Navigare i Confini, selezionato dal MIBACT con il massimo punteggio in Italia per il bando MigrArti, arrivato in Sardegna attraverso i flussi migratori dal Nord Africa, Michela Laconi, danzatrice indipendente in Sardegna, che collabora con diverse compagnie come Lucido Sottile, Abaco Teatro, Batisfera