I luoghi dell’immaginario (2007)

Un programma itinerante, di rilevanza internazionale che muove il pubblico e gli artisti verso paesaggi urbani del Mediterraneo, un progetto di cooperazione, sostenuto dalla Commissione Europea, attraverso il programma Cultura 2000, per la produzione di spettacoli, installazioni visuali ed incontri che restituiscono la storia dei luoghi, attraverso la libertà poetica e il rigore dell’indagine scientifica, giocando tra immaginazione e memoria. Un percorso di produzione artistica che coinvolge 5 città Europee: Lisbona, Marsiglia, Girona, Ljubljana, Cagliari e hinterland.

Un percorso che si sviluppa in Sardegna durante tutto l’arco dell’anno 2007 e che comprende un evento di richiamo internazionale dal 7 al 14 ottobre, per divulgare i risultati di un itinerario di co-produzione internazionale di altissimo livello.

La città ideale è stato un tema ricorrente nell’immaginazione e tradizione intellettuale del Mediterraneo. Dal mito della torre di Babele, alla città ideale della “Repubblica” di Platone, per arrivare alle mappe che disegnano la città utopica di Leonardo Da Vinci o il famoso quadro La Città Ideale di Piero della Francesca. Una curiosa costante in questa tradizione – dai costruttori del tempio greco agli utopisti rinascimentali – è la nozione che la città ideale dovrebbe essere costruita secondo le proporzioni del corpo umano. Quasi diametralmente opposta a questa immaginaria città utopica, esiste un’altra città: la città dell’attività umana, l’organizzazione e l’occupazione dello spazio prima e oltre le organizzazioni dei progettisti della città. La città che cresce organicamente e si adatta alle necessità umane sempre mutevoli. Questa città organica è reale e tangibile nell’impianto e nella crescita di mercatini e market, nella concentrazione di professioni e traffici in alcune strade, nel raggruppamento di case intorno a fortificazioni per trarre beneficio dalla loro protezione. Ma è anche presente nell’immaginario in esempi dove la funzione soppianta la forma: la sedia nella strada che denota il salone di un barbiere, i rappresentanti ambulanti che creano temporaneamente passeggiate di shopping su piazze polverose, ristoranti di strada che appaiono dal nulla all’ora di pranzo, la casa composta di un’unica stanza, divisa in stanze immaginarie dalla disposizione dei mobili: il letto in un angolo, la televisione in un altro, il sofà in un terzo e il tavolo da cucina nel quarto.

In nessun luogo come nel mondo mediterraneo, il corpo umano e le sue necessità si scontrano così fortemente con l’architettura. In nessun altro luogo, la città immaginaria della vita quotidiana si oppone così naturalmente alle utopie immaginate durante secoli di pianificazione urbanistica. In questo progetto, un gruppo internazionale multidisciplinare di coreografi, registi teatrali, architetti e teorici lavoreranno insieme per indagare la città mediterranea e creare un lavoro d’arte multiforme sulla relazione corpo/città.

 

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